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Un mondo vicino e lontano…

~ Riflessioni personali su Dio, sulla bellezza della Natura e della Creatività umana, in un mondo vicino e lontano…

Un mondo vicino e lontano…

Archivi tag: Adamo ed Eva

Io, Dio, Uno e Trino…Vostro Salvatore

09 sabato Gen 2016

Posted by Giusy Lorenzini in Il male nel mondo, Passi biblici commentati, Pensieri Profondi

≈ 67 commenti

Tag

Adamo ed Eva, albero della conoscenza del bene e del male, albero della vita, Apocalisse, demoni, Dio Uno E Trino, Dogma, Eden, Giardino di Dio, incarnazione, Lucifero, peccato originale, redenzione, Satana, Serpente, Trinità

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                              -La Trinità- Andrej Rublev, 1422, Galleria Tret’ jakov, Mosca-

“Premessa”

Ho riflettuto molto se scrivere questo post, è da molto tempo che lo rimando…credo pero’, che sia giunto il momento in cui io stessa non posso più sottrarmi. lo dico subito, è un argomento astruso e a dir la verità, saranno così anche i prossimi articoli. Le mie titubanze e il mio conflitto interiore seguono una logica: parlare della Trinità e del perché Dio si è incarnato, sono le cose più difficili da spiegare in campo religioso, scriverlo poi, in termini semplici lo è ancor di più, per cui, cercherò oltremodo di “far parlare” Le Sacre Scritture, facendo sì, che senza tanti giri di parole, si vedano plasticamente i principali punti di riferimento. Proietto su di voi, le mie domande: dove è scritto che Dio è Uno e Trino? Perché si è incarnato e si è fatto uomo? Cristo è nostro Salvatore…ma, da che cosa dovevamo essere salvati? Benché molta gente nei giorni attuali festeggia la nascita di Gesù Cristo – alcuni per motivi religiosi ed altri per motivi commerciali – pochi sono quelli che hanno un’ adeguata conoscenza dello scopo di questa nascita. Non ho la pretesa di saperne più della Chiesa, sia ben chiaro, ma sono assolutamente convinta però, che la Chiesa non lo spiega efficacemente; o perlomeno, a me non è mai capitato di sentire da qualche ecclesiastico, quello che sto per scrivere…abbiate pazienza perciò e prendetevi del tempo, perché questo articolo richiede molta attenzione, ma certe volte, ragionar di fino è accrescimento, è elevazione, è un connubio tra fede e ragione, o per chi non crede, è comunque conoscenza su cui riflettere, in libertà e senza costrizione alcuna…Buona lettura e buona meditazione. Giusy

LA TRINITÀ SI RIVELA FIN DALLE PRIME PAGINE DELLA GENESI

[26] E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.

[22] Il Signore Dio disse allora: “Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!”.

In questi due versetti, tratti dalle prime pagine del libro della Genesi, Dio parla Al PLURALE. Questo plurale non è maiestatico (nella lingua ebraica non esiste), ma presenta la deliberazione divina come una consultazione di Dio con se stesso. I S.Padri fondatori della Chiesa, hanno subito interpretato questi versetti come una PREFIGURAZIONE della Trinità; in seguito nelle Sacre Scritture, verrà specificato sempre più chiaramente, soprattutto con la venuta di Cristo, il quale egli stesso ribadira’ sovente questo concetto. Tutto l’Antico Testamento è stato scritto dagli ebrei, anzi, erano proprio loro i depositari della Parola, ed è bene ricordare che la Bibbia è un libro scritto da mano umana, ma sotto ispirazione divina. Orbene, come ho citato sopra, nella lingua ebraica non esiste il plurale maiestatico, per cui, come è possibile che quel redattore ebreo, convinto MONOTEISTA, scrisse in una forma grammaticale plurale, rivolgendosi a Dio? Cari lettori, non cercate manifestazioni palesi di Dio per avere prove della Sua esistenza; cercatelo così, tra le fessure di un muro fatto di pietre, Egli è lì, in quel piccolo interstizio tra i due massi; non cercatelo nel pieno di una tempesta, ma bensì, in un vento leggero che scompiglia i capelli. Non leggete la Bibbia come si legge un libro qualsiasi, il libro della Genesi, ad esempio, fu scritto in forma infantile e fiabesca per dei semplici pastori analfabeti di 4000 anni fa, per spiegare le origini del mondo, della vita, della morte; ciò non toglie comunque, che si nascondono verità profondissime. Dio può rivelarsi e nel contempo nascondersi, spetta a noi cercarlo, con buona volontà…Come il sole è sempre in cielo, così Egli è eternamente presente, ma per trovarlo dobbiamo spalancare le finestre e far entrare quella luce, affinché possa penetrare e illuminare ogni mente; “più o meno altrove” diceva Dante, in base alla nostra ricettività; come i discepoli di Emmaus, che si sentirono ardere il petto e “si aprì loro, l’intelligenza alle Scritture”. Ricordate sempre: DIO È NEI DETTAGLI.

UN ALTRO ESEMPIO DI COME DIO PARLA A SÈ STESSO IN FORMA PLURALE, per mezzo della bocca del profeta ISAIA:

6,8a] Poi io udii la voce del Signore che diceva:
[6,8b] «Chi manderò e chi andrà per noi?».

CON ABRAMO ALLE QUERCE DI MAMRE…I TRE UOMINI RAPPRESENTANO PALESEMENTE, LE TRE PERSONE DELLA TRINITA’…E IL RACCONTO PARLA DI DIO AL SINGOLARE E AL PLURALE!!!!!

In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».

NEL VANGELO, CRISTO, SPECIFICA CON PIÙ CHIAREZZA LA NATURA TRINITARIA DI DIO

Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Gv 15,26-27
Il Paraclito, è una parola che tradotta dal greco significa “il consolatore”, titolo attribuito allo SPIRITO SANTO. La missione dello Spirito Santo, che il Padre manda nel nome del Figlio e che il Figlio manda “dal Padre”, rivela che egli è con loro lo stesso unico Dio. (art 263, Catechismo della Chiesa Cattolica
Fin dai primi secoli, lo sviluppo della dogmatica trinitaria cristiana, ha affermato il principio CHE CIASCUNA PERSONA DELLA TRINITÀ è PARIMENTI DIO. Abbiamo perciò nel cristianesimo, un solo e medesimo Dio, che appare in tutta la sua forza e pienezza AD OGNI LIVELLO, in ciascuno suo modo d’essere. Tutto si compie in Trinità, ad opera di ognuno dei Tre, alla maniera che è propria del Padre, del Figlio o dello Spirito Santo.

ALCUNI PASSAGGI IMPORTANTI PER INIZIARE A CAPIRE LA STORIA DELLA SALVEZZA

[9] Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male

Nel versetto 9, L’autore sacro scrive che nel giardino di Dio ci sono molti alberi, tra cui L’ ALBERO DELLA VITA, simbolo D’ IMMORTALITA’ e L’ ALBERO DELLA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE. L’esistenza di questi alberi di vario tipo, attraenti per la vista e buoni da mangiare, era un elemento comune alle descrizioni assiro-babilonesi. In questo racconto, Dio dà un ordine preciso ad Adamo-uomo, ed a Eva-madre dei viventi, quello di poter mangiare i frutti di ogni pianta; tranne quelli dell’albero della conoscenza del bene e del male. Perché questo divieto? La via del bene era simboleggiata da tutti gli alberi; la via del male, era simboleggiata dall’albero del bene e del male. Questa narrazione ci vuol far comprendere, che Dio lascia l’uomo libero di sperimentare ogni cosa, ma ENTRO I LIMITI POSTI DA LUI, che non sono limiti dettati da un arrogante despota, ma bensì, limiti dettati dall’amore poiché solo Dio, nella sua Onniscienza può conoscere in assoluto COSA È BENE E COSA È MALE. Ma sappiamo come è andata…L’uomo dotato di un’ intelligenza superiore a qualsiasi altro animale, sceglie di oltrepassare quei limiti, rivendicando per sé L’AUTONOMIA ETICA E L’ INDIPENDENZA, il cosiddetto LIBERO ARBITRIO. Rinnegando il suo stato di creatura, l’uomo pretende di diventare come Dio, attentando alla sovranità di Dio stesso. Questa è una sintesi del tanto discusso PECCATO ORIGINALE che considera questa narrazione come STORICA, cioe’ realmente accaduta. Il mio pensiero invece diverge, considerando il racconto della Genesi un genere sapienziale, cioè dotato di finalità “teologico-filosofica”, in quanto io sono decisamente favorevole all’evoluzione della specie, che è in netto contrasto con la creazione diretta da parte di Dio, di Adamo ed Eva.
Possiamo davvero far derivare ogni male dal peccato originale degli uomini? Nell’evoluzione della vita, gli uomini sono veramente gli ultimi arrivati, la lotta per la sopravvivenza impegna i viventi da milioni e milioni di anni, fatti di contrasti, innumerevoli astuzie, lotta spietata, al limite della ferocia, la crudelta’ con cui la singola specie si difende e cerca di sopraffare le altre. A questo punto, possiamo definire che il peccato e il male discendano da un’unica coppia? Come possiamo accettare che l’Onnipotente, Colui che per essenza è Amore infinito, abbia deciso di creare le sue creature predilette e poi per un errore, macchiarle con un marchio d’infamia, “un peccato d’origine”, che addirittura si propaga da padre in figlio, colpendo generazioni totalmente innocenti, compresi i bambini appena nati? La Bibbia dice che la Creazione uscì buona dalle mani di Dio, già, ma allora, cosa ci faceva UN SERPENTE MALVAGIO E TENTATORE NEL GIARDINO DI DIO? La creazione uscì perfetta dalle mani di Dio, ma si degrado’ in fretta, chi era l’angelo che si oppose al Creatore, l’angelo caduto, Lucifero, l’essere di luce, tale era il significato del suo nome? Era quel” bugiardo e padre della menzogna”, “era omicida fin dal principio e non persevero’ nella verità poiché non c’era verità in lui” secondo le parole di Gesù (Gv 8, 44). Il Diavolo e i dèmoni, riassumono il modo d’essere e di operare di tutte quelle energie avverse alla Divinità e alla sua positiva azione. Pertanto, ci fu un peccato originario ANTERIORE ALL’UOMO e la creazione era già gravemente compromessa quando arrivo’ il novello Adamo; il serpente, simbolo del male, era già lì, NEL GIARDINO DI DIO. Possiamo concludere a questo punto, che il peccato e il male esistevano gia’ da un bel pezzo prima dell’avvento dell’uomo e che una volta raggiunto il livello di evoluzione, l’homo Sapiens, per le sue caratteristiche di tipo morfologico, strutturale, fisiologico, inizio’ ad agire autonomamente e spesso in modo contrario alle leggi divine dell’amore. Ogni giorno l’uomo, è Adamo o Cristo; ogni giorno l’uomo e’ Dio, o Satana; ogni giorno l’uomo sceglie la VITA O LA MORTE. Naturalmente tutti sappiamo che sul peccato originale c’è un Dogma, sarebbe necessaria a mio avviso, una revisione teologica, considerando anche le scoperte paleontologiche che avvalorano in modo inequivocabile che l’uomo NON DISCENDE DA UN’UNICA COPPIA…ma chi la fara’ mai!!! Per cui, questa mia ultima convinta riflessione è del tutto personale.
Per gli ebrei, che ben dovrebbero conoscere l’Antico Testamento (dal momento che furono i primi depositari e redattori della Parola), IL PECCATO ORIGINALE non esiste. Se le cose stassero così, come io suppongo, sarebbe servito a questo punto, che un Dio s’incarnasse per redimerci? Sì, sarebbe servito ugualmente, perché Gesù ha vinto il male e la morte, con la sua risurrezione e ci ha fatto da apripista, ci ha reso consapevoli della nostra immortalità, uniti a lui nella vita eterna. Dio si fece uomo perché l’uomo poté farsi Dio e raggiungere questo traguardo è possibile all’uomo, solo con l’aiuto divino. L’uomo non può salire al cielo con le proprie forze, solo una mano divina che discende all’uomo può assumere l’uomo al cielo e questa mano divina che discende dal cielo è L’INCARNAZIONE.
Allora adesso il quadro è chiaro e possiamo rispondere a tutte le domande: il mandato di Gesù consta nel redimere e salvare tutti i peccatori, cioè tutti gli uomini senza distinzioni di sesso, razza, età o colore della pelle, dalla morte e dal peccato. Gesù offre a tutti la Salvezza, che equivale alla possibilità di entrare nella vita eterna assieme a Lui e dal peccato, di cui il significato più profondo, non è solo una trasgressione di un comandamento, ma bensì: IL RIFIUTO DI AMARE

NELL’ULTIMA PAGINA DEL LIBRO DELL’ APOCALISSE, L’ALBERO DELLA VITA CHE SIMBOLEGGIA L’IMMORTALITA’ E’ DI NUOVO ACCESSIBILE ALL’UOMO.

“E in mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trovava l’albero della vita, che fa dodici frutti e che porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni”.

Caro diario, devo necessariamente fermarmi. Il post è stato molto lungo e impegnativo, andare oltre sarebbe davvero un dispendio di energie inutili…Spero di essere riuscita a togliere qualche dubbio, o a mettere luce su qualche domanda che riecheggia nei meandri oscuri delle nostre menti…Davanti ad un terrorismo che avanza e che miete vittime in nome di Dio, io non posso far altro che far conoscere QUESTO DIO. Ricordo a tutti che io mi dichiaro una cristiana libera, per cui, quello che scrivo è assolutamente ciò che penso, ma lascio al lettore la stessa libertà di trarre le proprie insindacabili conclusioni. Un abbraccio a tutti, Giusy♥
PS. Per avere una visione più ampia possibile, voglio far presente che all’interno del blog, ci sono quattro articoli a tal riguardo, poco commentati, ma visualizzati costantemente:
Itinerario nell’arte e nelle Sacre Scritture: Creazione di Adamo ed Eva
Eva non è nata da una costola di Adamo
Il vero significato di Adamo ed Eva
Eva non mangiò la mela…

*Ringrazio Lucetta del blog “semplicemente insieme” per il prezioso suggerimento, Abramo alle Querce di Mamre, mi era sfuggito e secondo me, è il più bell’esempio da mostrare a riguardo di Dio, uno e Trino. Grazie Lucetta!

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Itinerario nell’arte e nelle Sacre Scritture: Creazione di Adamo di Michelangelo

06 domenica Set 2015

Posted by Giusy Lorenzini in Itinerario nell'arte e nelle Sacre Scritture

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Creazione di Adamo

” Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere dal suolo e soffio’ nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente”. Genesi 2,7

Creazione di Adamo, Cappella Sistina

Creazione di Adamo (particolare), Cappella Sistina

“Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò…” Genesi 1, 27

Ecco L’affresco quasi senza dubbio, più celebre al mondo! Michelangelo rivoluziono’ l’iconografia tradizionale, trascurando di proposito il momento in cui Dio plasmo’ Adamo con polvere dal suolo e con una straordinaria intuizione scelse il secondo momento del prodigio: la scintilla vitale che Dio trasmise al corpo già formato a sua immagine e somiglianza. Michelangelo, dipinse l’essenza vera di tutta l’intera Creazione vivendo e trasmettendo ai posteri il suo momento più magico. Dio creò l’uomo a sua immagine. Nella cultura rinascimentale, la bellezza del corpo umano era vista come emanazione diretta delle facoltà spirituali e come punto più alto della creazione di Dio, per questo motivo l’esaltazione del corpo umano era rappresentata in tutte le sue forme. Oggigiorno, non è più accettabile pensare a Dio con un aspetto antropomorfico, se nei secoli passati serviva questo impatto visivo, voluto deliberatamente dalla Chiesa, sia come strumento per rafforzare la fede e la preghiera, sia per incutere timore o come dimostrazione di potere. La nostra epoca ci impone un cambio di passo e serve davvero un salto di qualita’: passare da una religiosita’ semplice, ma piena di preconcetti stabiliti e standardizzati, ad una religiosità più matura e consapevole. Le opere di Dio sono ovunque: nei Sacramenti, ma anche nella natura, nell’amore “che tutto move”, nei nostri cuori, negli occhi smarriti dell’altro, nel pianto di un bimbo, in ogni gesto di solidarietà, in una preghiera in Chiesa o in mezzo ad un campo, davanti ad un cielo stellato, nella solitudine di una stanza; non c’è alcun bisogno di avere un’immagine per mettersi in sintonia con il Creatore. Dio e’ immutabile, ineffabile e inimmaginabile, la realta’ di Dio e’ infinitamente al di sopra di tutto cio’ che noi umani, con i nostri sensi limitati, potremmo mai comprendere. Solo una certezza abbiamo: fatti sì, a “SUA IMMAGINE”, ma non nella fisicita’, ma bensì nelle qualità, ovvero: intelletto, fantasia, estro, genialità, bontà, amore..

La descrizione dell’affresco inizia partendo da destra. Dio Padre e’ raffigurato nella maniera piu’ tradizionale: un vecchio saggio e barbuto dall’aspetto vigoroso, vestito con una veste purpurea sfolgorante. È in volo e viene sorretto da numerosi angeli che lo tengono stretto e lo abbracciano a loro. Il Creatore e’ avvolto da un manto violaceo che si gonfia al vento, nella forma del manto, molti critici d’arte vi hanno visto il contorno di un cervello, simbolo di sapienza e razionalità. La conoscenza profonda di Michelangelo riguardante l’anatomia, che aveva acquisito attraverso una consolidata esperienza di dissezioni praticate su cadaveri, avvalorano questa tesi.

A sinistra, Adamo, che è bene ricordare, non è nome proprio di persona, Adam in lingua ebraica, significa genericamente “uomo” e presenta la stessa radice della parola ebraica Adamà, “terra”, per cui Adamo, assume un significato molto più profondo: ADAMO E’ L’UOMO PLASMATO CON POLVERE DAL SUOLO, E’ L’UOMO-TERRA, IL TERRESTRE, E’ L’UMANITA’ INTERA. Nell’affresco, Michelangelo ha dipinto Adamo disteso, mentre solleva il braccio sinistro attratto dalla potenza che irradia la mano destra di Dio, ma la mano di Adamo è ancora rilassata. Il suo corpo è assorbito da un torpore che lo rende ancora privo di coscienza e vitalità; gli occhi sono aperti ma atoni, i genitali di Adamo sono cascanti sulla gamba destra distesa sul suolo, privi di ogni impulso vitale. Il braccio destro si appoggia sul terreno sottostante e la mano è chiusa, il corpo appare nella sua totalita’ inerme, come se ancora non avesse ricevuto input a sufficienza per avere la spinta necessaria ad alzarsi. Ritornando al centro della composizione, la mano di Adamo e la mano di Dio non si toccano, solo le loro dita stanno per sfiorarsi, è il momento più atteso di tutta la Creazione: la scintilla che dà origine alla vita si sprigiona: Adamo, sta per prendere piena coscienza di sè, sta per diventare il fulcro di quel creato, la creatura prediletta di Dio, fatto ad immagine e somiglianza del suo Creatore. Sullo sfondo un cielo chiarissimo incornicia questo momento magico.

Caro diario, la descrizione della Creazione di Adamo è terminata. Nella testa mi rimbalza una frase ben precisa: “ALLORA IL SIGNORE IDDIO PLASMO’ L’UOMO CON POLVERE DAL SUOLO E SOFFIO’ NELLE SUE NARICI UN ALITO DI VITA E L’UOMO DIVENNE UN ESSERE VIVENTE”. Anni fa prendevo lezioni da un Teologo, mentre spiegava questo versetto tratto dal Genesi, io annotavo tutto e mi stupivo di come il biblista, interpretava la Bibbia e come sapeva renderla affascinante e al passo con i tempi. Mi fece notare, ad esempio, che anzitutto il Signore che plasma un uomo come fosse un vasaio, era un’ immagine allegorica, di epoche antichissime, dove perlappunto si doveva creare l’idea di un Dio antropomorfo, perché a delle tribù fatte di pastori analfabeti non esisteva altro modo per potersi esprimere, se non con questo linguaggio semplice e immaginoso. Ciò che serviva veramente, era far capire e far passare l’idea dell’esistenza di un solo Dio creatore, cosa veramente difficilissima in quel contesto storico, dove in ogni parte del mondo esistevano solo culture politeistiche. Un altro punto in cui mi sento di soffermarmi è sulla frase DELL’UOMO-ADAMO, tratto dal suolo; orbene, non abbiamo nel nostro corpo tutti gli elementi che si trovano nella terra quali: ferro, sodio, potassio, fosforo, zinco, calcio, magnesio…come il suolo, anzi, come le stelle comete, che furono le prime portatrici di componenti essenziali “seminando” gli elementi necessari per far sviluppare sulla nostra terra, il famoso ” brodo primordiale”, da cui si svilupparono in seguito, le prime forme di vita? “E soffio’ nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Non è forse logico al giorno d’oggi, pensare a questa frase e reinterpretarla semplicemente che la vita è un dono di Dio? O come afferma il Teologo Vito Mancuso:”Con questo sono lontanissimo dal creazionismo e dal ritenere che la vita sia dovuta a un intervento diretto da parte di Dio. Anzi, io penso che in teologia occorre cambiare prospettiva rispetto al racconto biblico di Genesi 2,7, secondo cui Dio prese polvere dal suolo, plasmò l’uomo e poi vi infuse il suo soffio vitale. No, Dio infuse PRIMA, direttamente nella polvere, nella materia, la quale poi autonomamente, ha dato origine alla vita in tutte le sue forme, compresa quella dell’uomo”. (Corrado Augias-Vito Mancuso, Disputa su Dio e dintorni, Ed Mondadori, Milano 2009). Bravo Vito Mancuso, magari la Chiesa, apprezzasse di più queste persone aperte ad un rinnovamento! Le Sacre Scritture non possono essere prese alla lettera, il mondo non fu creato in sei giorni e Adamo ed Eva non nacquero con un colpo di bacchetta magica, ma da un lungo processo evolutivo. Il racconto del Genesi veniva narrato prima oralmente a quei pastori che nelle notti buie, accendevano un fuoco fuori dalle loro tende e guardando le stelle, ascoltavano la storia della creazione del mondo. Passarono molti secoli prima che il racconto si tramutasse in forma scritta. Non possiamo pretendere che gli antichi diventino moderni, ma con le conoscenze acquisite nel tempo, anche noi abbiamo il diritto di evolverci e di riconsiderare eventi che oramai sotto le prove inconfutabili della scienza, non è più possibile ignorare. Invece con l’Enciclica emanata da Pio XII “Humani generis”, la Chiesa rigetta ogni possibilità di accettare la tesi evoluzionistica. Io mi fermo qua, il mio pensiero è differente, ma lascio ad ognuno la libertà di fare le proprie considerazioni. Percepisco in me un peso che non vorrei sentire, sì, la Chiesa è una montagna ed io una formichina, posso essere schiacciata in un batter d’occhio ! Il “suo peso” si fa sentire a livello psicologico, anche se la “santa” inquisizione e i roghi non esistono piu’ quel peso si percepisce ancora, ricordando chi osò andare controcorrente, chi osò anche solo a dissentire e nonostante siano passati tanti secoli, nel nostro sub-conscio nulla va perduto. Ecco, Dio è LONTANO e chi me lo fa sentire così?

Dopo tutto quello che ho scritto, mi pare d’essere la Sibilla Delfica, pensosa e attenta, quasi distratta da una voce profetica che la chiama e lei è pronta a ripetere il rivelato vaticinio…Scherzo naturalmente…mah, chissà, è storia che Dio si serva degli ultimi! Buona lettura e buona meditazione, un abbraccio a tutti
Giusy Lorenzini♥

PS: Un commento del mio amico Piero, mi ha fatto passare la notte a riflettere e questa mattina ho deciso di aggiungere questo scritto che mi lasciò un ingegnere conosciuto un ventennio fa, con la passione della Teologia. Non posso scrivere le sue generalità complete perche’ ci siamo persi di vista, ma questa notte le sue parole si sono impossessate della mia mente e così è come se l’avessi ritrovato. Offro a tutti voi, cari lettori, questa ulteriore meditazione, che io sposo in tutto e per tutto, specificando che NON è dottrina cattolica, ma anzi, un ragionamento simile verrebbe subito bocciato dalla Chiesa. Io invece, insisto nel dire che se la lettura biblica, non viene da OGGI e in FUTURO spiegata in questi termini moderni ed al passo con i tempi, in una società come questa attuale che avanza con tecnologie e idee alla velocità della luce; la Chiesa senza un rinnovamento, seguitera’ ad avere emorragie inarrestabili di credenti. Chi resta ancorato al passato, formerà solo un esercito di atei o di nuove religioni pronte ad adorare nuovi idoli, come il dio denaro gia’ fortemente insidiato tra noi…E non posso non citare la temuta APOSTASIA più volte menzionata nella Bibbia, cioè l’abbandono totale del culto a Dio, come sta avvenendo sotto gli occhi di tutti, senza una presa di coscienza e sotto una totale indifferenza. Le conseguenze? Vogliamo tornare al culto dei Maya o degli Aztechi? Se muore il credo in questo Dio, un altro dio prenderà il suo posto, perché l’uomo in ogni epoca e in ogni parte del mondo, ha sempre adorato un dio e sempre lo farà. La storia della Salvezza nacque per impedire tutto questo e la Bibbia è il libretto “pronto soccorso” per bloccare un ritorno al passato. Tutta la Bibbia è ispirata da Dio, è Lui l’Autore che narra la storia e noi i personaggi che spesso e volentieri agiscono in modo contrario al Suo volere, che voglio ricordare non è un volere di un despota o di un Dio sanguinario, ma bensì, di un Creatore che ama le sue creature, come un padre ama i suoi figli. Bisogna meditare che l’uomo senza Dio è come un cane senza padrone e l’apostasia avrebbe conseguenze negative inimmaginabili.

COGITO ERGO SUM

“Il progetto evolutivo del SUPREMO PROGETTISTA ha portato, lungo la scala evolutiva, l’atomo di idrogeno primordiale alla cellula, all’anfiosso, ai vertebrati, ai rettili e ai mammiferi, fino all’ominide, al pitecantropo di Pechino o di Giava o a chissà quale altro reperto ci porterà la futura paleontologia. Poi all’improvviso, circa 8.000 anni fa, il figlio dei pitecantropi viene di colpo elevato al rango di uomo pensante, al rango di novello Adamo[…]. Poi ottomila anni fa, qualcosa cominciò ad accendersi nella mente degli ominidi, la complessità della rete neuronica giunse a un punto tale che gli impulsi provenienti dall’esterno, non davano più comportamenti obbligati e causali ma cominciavano ad essere selezionati, analizzati e “scelti” dal novello Adamo… La liberta’, in questa interpretazione, potrebbe essere quindi qualcosa di intrinseco di una rete neuronica quando questa diventa estremamente complessa ed articolata: è cioè come un interruttore che si accende all’ improvviso quando la complessità della rete raggiunge un dato sviluppo. Poco importa, allora, che sia stato “l’alito divino”, come dice la Scrittura, o un gradino IMPROVVISO e successivo della scala evolutiva come dice la scienza; cambia di poco la forma, ma la sostanza è assolutamente identica. Questo ci potrebbe spiegare perché all’improvviso il “SOFFIO DIVINO” accese la mente del pitecantropo e lo trasformo’ in homo sapiens e perché questa accensione sia avvenuta, come dice l’archeologia, quasi contemporaneamente in varie parti del mondo. È infatti abbastanza naturale che non appena negli ominidi cominciò ad accendersi l’interruttore della LIBERA SCELTA tale caratteristica nuova, fu come un lunghissimo balzo in avanti rispetto agli altri ominidi: i “novelli Adamo” presero immediatamente il sopravvento sui loro ex fratelli e il divino meccanismo della selezione portò a un rapidissimo sviluppo e a una rapida diffusione dell’ homo sapiens. Porto’, in altre parole, al rapido sviluppo e alla nascita di quel nuovo stile di vita in comune che gli archeologici chiamano oggi “nascita della civiltà”…il messaggio nascosto che il Creatore ci vuole trasmettere nella Genesi diventerebbe così molto più chiaro per il lato razionale del nostro essere e potrebbe essere riassunto in un discorso semplice e in definitiva, anche abbastanza ovvio:
Attenzione, o ominide, IO, Signore del Cielo e della Terra nel momento in cui lo sviluppo della tua rete neuronale da Me progettata prima della nascita del tempo ti ha fatto passare da un comportamento meccanistico e obbligato a un comportamento libero e cosciente, nel momento in cui IO ti ho evoluto fino al grado di poter gioire di gioie immense, gioie nemmeno pensabili nel tuo stato precedente, contemporaneamente ti ho dovuto anche dare la possibilità di accettare o di non accettare quello che IO faccio nell’universo. Da questo momento, quindi, la tua gioia o il tuo dolore dipendono SOLAMENTE da te che accetti o rifiuti di adeguarti al mio disegno creativo, e non più da ME”.

Ecco come nacque Adamo-uomo ed Eva-madre dei viventi….secondo questo splendido ragionamento, che ricordo è contrario allla dottrina cattolica.

DEDICO QUESTO POST A MAURO, OVUNQUE ESSO SI TROVI. CON STIMA,
Giusy

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Eva non è nata da una costola di Adamo…

19 venerdì Set 2014

Posted by Giusy Lorenzini in Passi biblici commentati

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Adamo ed Eva, corpo, Costola, Dio, fianco, Pinchas Lapide, sela', Signore

” IL SIGNORE Dio plasmo’ con la costola,  che aveva tolto all’uomo, una donna e la condusse all’uomo (Genesi 2,22).

Dopo secoli di lotta, ecco la rivincita delle femministe: Eva non è stata creata da una costola di Adamo,  bensì dal suo fianco; e quindi è allo stesso livello dell’uomo. Perché,  come hanno sottolineato i rabbini, se Dio avesse voluto che la donna fosse schiava dell’uomo l’avrebbe creata dai suoi piedi; se l’avesse voluta dominatrice l’avrebbe creata dalla testa di Adamo; creandola dal suo fianco – parte del corpo indispensabile per vivere,  a differenza di una costola –  l’ha destinata a essere la sua compagna, in tutto e per tutto alla pari. Ma perché non creare Eva dalla terra? Perché, hanno risposto i rabbini, Adamo – non sentendola come carne della sua carne – avrebbe potuto rifiutarla come compagna; stesso discorso per Eva.Tornando alla costola di Adamo, sela’  è il termine ebraico in questione: raramente significa costola, generalmente indica fianco o lato. Sarebbe tradotto in forma popolare con costola perché per gli antichi Ebrei il torace era la parte nobile dell’uomo: lì ci batte il cuore, centro degli affetti ma soprattutto del pensiero,  come per noi oggi il cervello. E per la donna era necessaria una parte nobile. Propongo – scrive il teologo ebreo Pinchas Lapide – che si proceda urgentemente alla correzione di questa errata traduzione.

Roberto Beretta- Elisabetta Broli, Gli UNDICI COMANDAMENTI, pref Mons.Ravasi, Ed Piemme,  Casale Monferrato, 2002

Caro diario, ho deciso di scrivere oggi, che Eva non è nata dalla costola di Adamo, viste le numerose visualizzazioni dell’articolo precedente. Possiedo due libri di Roberto Beretta e di Elisabetta Broli, pieni zeppi di equivoci, bugie , luoghi comuni sulla Bibbia. Io mi domando quando la Chiesa deciderà di fare le dovute rettifiche. Gli errori deviano dalla realtà e questo è inaccettabile, per secoli la donna è stata sottomessa all’uomo per via di una costola! I primi medici che studiavano l’anatomia umana, pensavano che gli uomini avessero una costola in meno! Roberto Beretta,  è un giornalista – scrittore che collabora con la rivista “AVVENIRE”. Elisabetta Broli è una giornalista – scrittrice, che ha curato un libro di don Mazzi. MONS. Gianfranco Ravasi ora è Cardinale; dico io, avranno valutato bene le loro affermazioni prima di pubblicarle! Non mi risulta ad oggi che abbiano dovuto ritrattare ciò che hanno scritto. Nel Vangelo il Signore dice che la verità ci renderà liberi, e’ per amore di verità che tutto deve venire alla luce, perché se sono ingannata nel poco, posso esserlo anche nel molto. Il rabbino Pinchas Lapide, aspetta una rettifica; a distanza di dodici anni dall’uscita del libro, ancora non si sono avute notizie in tal senso…Giusy

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Preghiera di S. Bernardo alla Vergine, Dante Alighieri. Paradiso Canto XXXIII commento parte VII…

11 mercoledì Giu 2014

Posted by Giusy Lorenzini in Preghiera di San Bernardo alla Vergine, Dante Alighieri. Un trattato di Teologia cristiana

≈ 6 commenti

Tag

Adamo ed Eva, Canto XXXIII, creatura, Dante Alighieri, magnificenza, Maria, misericordia, Paradiso, pietà, virtù

In te misericordia, in te pietate, 

in te magnificenza, in te s’aduna

quantunque in creatura è di bontate.

In maria c’è misericordia, c’è pietà, c’è magnificenza. In lei si raccolgono tutte le virtù, pronte a riversarsi sugli uomini e si racchiudono tutte quelle bonta’ che possono trovarsi in una creatura.

*s’aduna: si raccoglie

*quantunque: tutte quelle

*bontate: bontà

Biblografia generale: Dante Alighieri, Divina  Commedia, Paradiso, I edizione Oscar Classici Mondadori, 2005.

Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso, a cura di G. Reggio e U. Bosco, le Monnier.

La Bibbia di Gerusalemme, ed. EDB 2ooo

Il Nuovo Testamento, a cura di G. Vigini, ed. Paoline, 2000.

La preghiera più bella del mondo dedicata a Maria, è terminata e con essa anche il mio compito di trasmetterla a chi ancora non l’avesse conosciuta. Adesso è vostro, il dovere di custodirla e di tramandarla agli altri, ovunque e per sempre.

Giusy Lorenzini   

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