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Un mondo vicino e lontano…

~ Riflessioni personali su Dio, sulla bellezza della Natura e della Creatività umana, in un mondo vicino e lontano…

Un mondo vicino e lontano…

Archivi Mensili: gennaio 2015

27 Gennaio, il giorno della memoria: Ausmerzen

27 martedì Gen 2015

Posted by Giusy Lorenzini in Il male nel mondo, Pensieri Profondi

≈ 18 commenti

Tag

27 Gennaio, Aktion T4, Ausmerzen, campi sterminio, Dio e l'Olocausto, Dio e la Shoah, Ernst Lossa, il giorno della memoria, Koufbeuren, malattie genetiche, Marco Paolini, Norimberga, olocausto, Primo Levi, se questo è un uomo, Shoah, zingaro jenisch

Ausmerzen

” Ausmerzen è un vocabolo antico, appartiene a un lessico popolare, è una parola pronunciata dalle bocche dei pastori, viene da marzo e indica qualcosa che va fatto in quel tempo, ha un suono dolce ma un significato duro: a marzo, prima della transumanza, gli animali più deboli, quelli che non reggerebbero il viaggio, vanno soppressi…Cento anni fa, alla fine della Belle Epoque, Ausmerzen è la strada intrapresa dall’eugenetica tedesca”.

(Roberto Saviano-Commentando il libro di Marco Paolini, Ausmerzen)*

*Einaudi Editore, recensioni e commenti su Ausmerzen

Aktion T4

I’Aktion T4 è il nome convenzionale con cui viene designato il programma nazista di eutanasia che sotto responsabilità medica prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche, cioè delle cosiddette “vite indegne di essere vissute” […] Ad ogni modo l’uccisione di disabili proseguì oltre la fine ufficiale dell’operazione, portando quindi il totale delle vittime ad una cifra che si stima intorno ai 200.000 individui. (Wikipedia)

Nel programma Aktion T4, non venivano uccisi solo chi era affetto da malattie genetiche o da gravi malformazioni, ben presto entrarono a farvi parte i malati degli ospedali psichiatrici, i disabili e minorati psichici, avvenivano inoltre, anche sterilizzazioni di massa affinché chi fosse stato portatore di malattie genetiche, non potesse più procreare al fine di migliorare la razza. Il programma Aktion T4 aveva due obbiettivi: una migliore igiene razziale e il risanamento dei conti dello stato; sopprimendo i portatori di handicap sia fisici che psichici, si abbattevano anche i costi per il loro mantenimento.

Ernst Lossa

Ernst_Lossa

Ernst Lossa, era un ragazzo jenisch di 14 anni, uno zingaro bianco dagli occhi scuri e dal volto fiero. Una professoressa lo indicò come “uno psicopatico di buon cuore ma privo di volontà, mentalmente quasi normale, ma impulsivo”. Con una diagnosi fantomatica di questo tipo, Ernst fu mandato in manicomio per “essere destinato a rimozione” *Ernst fu mandato presso l’ospedale psichiatrico Koufbeuren, tristemente noto per il medico e psichiatra Valentin Falthauser, inventore di una DIETA, una dieta da fame, priva di grassi, a base di sole rape, cavoli e mele. Dieta “mortale”, imposta alle vittime, bambini ed adulti, per destinarli alla morte*. (Wikipedia-Ernst Lossa). Ernst, non si piegò e resistette per un anno e mezzo, ma infine, consapevole che non sarebbe vissuto a lungo,  regalò la sua foto ad un infermiere:

 *”Il giorno prima che morisse mi lasciò una foto con la dedica”In memoria” sul retro. Gli chiesi come mai mi aveva dato quella foto, rispose che era sicuro che sarebbe morto in quell’ Istituto e mi raccomando’ che, siccome ero l’unica persona a volergli bene, fossi io a seppellirlo quando sarebbe morto.

IL GIORNO DOPO ERNST LOSSA FU UCCISO TRAMITE DUE INIEZIONI LETALI”.

(Deposizione di un infermiere al processo ai dottori “del processo di Norimberga”, Norimberga 1946)
*(Wikipedia-Ernest Lossa)

Quel giorno, l’infermiere non era di turno e quando giunse lo trovò seduto a terra nella stanza dei bambini; aveva il viso blu, la bava alla bocca e la pelle squamata. Dovettero passare ancora molte ore, prima che Ernst riuscisse a morire.

Caro diario, la prima cosa che mi viene in mente, è che con i miei problemi di salute, anch’io sarei rientrata nel programma Aktion T4 e pertanto destinata a “rimozione”. Ho scelto di parlare di Ausmerzen, nel giorno della memoria, perché non tutti sono a conoscenza di questi fatti accaduti prima della vera e propria Shoah; si potrebbe dire che Ausmerzen ha fatto da apripista agli orrori avvenuti in seguito, in pieno regime nazista. La storia di Ernst, mi ha spezzato il cuore, ma è uguale a milioni di altre storie. Il mio modo per non dimenticare e rendere testimonianza a tutte queste persone, è scrivere questo articolo e inserirlo in rete, in modo che Ernst Lossa e tutti quelli come lui, possano vivere ancora nella mente di chi leggerà il mio blog. Con l’Olocausto, l’uomo si e’ dimostrato l’animale piu’ feroce della terra, capace di distruggere un suo simile per il solo piacere di sopraffazione, con l’aggravante dell’ideologia; un fallimento su ogni profilo umano, un’ offesa all’intelligenza, alla pietas, all’amore; doti che ci caratterizzano e che ci diversificano, da ogni specie animale. Ogni giorno, in qualche parte del mondo si consumano tragedie simili alla Shoah, ma la stampa o chi di dovere non ne parla abbastanza, così, capita che anche noi a volte, un po’ per disinformazione, un po’ per menefreghismo, giriamo la testa altrove. Su un blog come il mio, dove si parla principalmente di Dio, è inevitabile interrogarsi dove Egli fosse mentre si consumava l’Olocausto.Tante menti illustri hanno formulato le più svariate ipotesi su questo argomento, io ne ho scelta una che rappresenta per me, anche una profonda convinzione: Dio era in Ernst, era in ogni bambino ucciso, in ogni ebreo, in ogni zingaro, in ogni oppositore politico, in ogni omosessuale, in ogni cosiddetto”diverso” che secondo la folle idelogia nazista, non aveva diritto di vivere e per questo motivo destinato ad essere soppresso nei campi di sterminio. Nella Shoah, Dio è morto 8 milioni di volte, poiché il Dio cristiano, si identifica in ogni essere umano che soffre o che viene sopraffatto dalla violenza e dal male. Ecco lo “scandalo” del Dio cristiano, inconcepibile per la maggior parte delle altre religioni, un Dio che si fa crocifiggere e’ debole agli occhi di molti, un Dio che si identifica con gli ultimi, non appare forte e invincibile, poco invitante per avere rassicurazioni; invece la sua forza e’ proprio la’, perche’ quella croce simbolo di sconfitta e’ diventata per Lui un trono, degno del più grande dei Re, dove ha vinto la morte, per Se’ e per tutti. Nessun’altra religione offre questa visione, in quest’ottica tutto si ribalta: il povero , l’oppresso, l’ultimo, diventa il primo, il prescelto. Per cui, dopo la venuta del Cristo c’è stata una vera e propria rivoluzione culturale e niente poteva essere più come prima. Per questo motivo ogni essere umano che soffre ingiustamente o che ha creduto e crede in Lui, sappia, che splendidi orizzonti si schiuderanno per loro oltrepassata la soglia terrena. Dopo cio’ che ho scritto oggi, mi sento di affermare di sentirmi profondamente cristiana, non potrei essere diversamente: né Calvinista, né sottomessa a un Dio che potrebbe fare di me ciò che vuole, né assoggettata ad un qualsivoglia Karma. 

27 Gennaio 2015, il giorno della memoria, per non dimenticare:

 “…Meditate che questo e’ stato:

vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore.

Stando in casa, andando per via,

coricandovi, alzandovi;

ripetetele ai vostri figli…”

Primo Levi

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Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio…

16 venerdì Gen 2015

Posted by Giusy Lorenzini in Passi biblici commentati, Pensieri Profondi

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Tag

Allah, Charlie Ebdo, comandamento, Dio, Non pronuncerai invano il nome del Signore, Parigi, vignette

Dal libro dell’Esodo 20,7

“Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.”

Caro diario, dopo i fatti scorcentanti di Parigi mi sono presa una pausa e ho cercato di saperne di più. Ammetto la mia ignoranza; io non conoscevo il settimanale satirico, Charlie Hebdo e per questo motivo neanche i suoi contenuti. Certo, quando ho visto le vignette e ho consciuto la sua storia sono rimasta di sasso. Tanto per cominciare, le vignette non mi fanno ridere, sono offensive e non le approvo. Se per amor di satira, si deve offendere il credo di milioni di persone e mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri, io non ci sto. La libertà è inviolabile ne sono convinta, ma finisce quando calpesti quella altrui. Ripudio con forza ogni forma di violenza come risposta alla libertà di scrivere, ma la satira sa essere efficace e feroce senza scomodare Dio, Allah, o Maometto in quella maniera. È lecito, raffigurare Maometto come un bombarolo? È lecito inveire contro il Corano, descrivendolo come un escremento? Già, perché le vignette incriminate sono di questo livello. E che dire di nostro Signore, Gesù Cristo, che è stato raffigurato mentre veniva sodomizzato dallo Spirito Santo? Questa è la cruda realtà di queste vignette, disegnate da atei. A proposito, se sei ateo, cosa disegni il nulla? Se si pretende, giustamente rispetto per il proprio credo (o non credo), bisogna innanzitutto rispettare quello altrui. Non si può sempre lanciare il sasso e poi nascondere la mano e usare come scudo la libertà di espressione per fare i propri comodi o peggio, per aumentare le vendite…

“Non pronuncerai invano il nome del Signore , tuo Dio…”

Dio dice, NON PRONUNCERAI … Ma cosa significa esattamente? Quando, si pronuncia invano il nome di Dio? Si nomina il nome di Dio invano, con la bestemmia, con il linguaggio volgare associato a Dio, con parole irriverenti e scandalose, utilizzando il Suo nome per il proprio tornaconto. Non pronunciare il nome di Dio invano, significa anche e soprattutto, non utilizzare il nome di Dio come testimone per compiere il male, proclamando che quello è il volere di Dio. Invece cosa fanno gli uomini in Suo nome? Le guerre sante! Le inquisizioni, le pulizie etniche, gli attentati terroristici, i Kamikaze ecc…Pronunciando il Suo nome, gli umani si sono sentiti e si sentono autorizzati di compiere ogni sorta di nefandezze.

“NON PRONUNCERAI INVANO IL NOME DEL SIGNORE, TUO DIO, PERCHÉ IL SIGNORE NON LASCERA’ IMPUNITO CHI PRONUNCIA IL SUO NOME INVANO”.

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Preghiera in Gennaio (Fabrizio De Andrè)

10 sabato Gen 2015

Posted by Giusy Lorenzini in Poesie, Preghiere...particolari

≈ 7 commenti

Tag

Dio, Fabrizio de Andrè, misericordia, Preghiera in Gennaio, suicidi

Lascia che sia fiorito, Signore il suo sentiero, quando a te la sua anima e al mondo la sua pelle dovrà riconsegnare, quando verrà al tuo cielo, là dove in pieno giorno, risplendono le stelle.

Quando attraverserà l’ultimo vecchio ponte,
ai suicidi dirà, baciandoli alla fronte:
“venite in Paradiso
là dove vado anch’io, perché non c’è l’’Inferno
nel mondo del buon Dio”.

Fate che giunga a voi con le sue ossa stanche, seguito da migliaia di quelle facce bianche; fate che a voi ritorni, fra i morti per oltraggio, che al cielo ed alla terra, mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia se in cielo, in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte, che all’odio e all’ignoranza preferirono la morte.

Dio di misericordia il tuo bel Paradiso, lo hai fatto soprattutto per chi non ha sorriso. Per quelli che han vissuto con la coscienza pura, l’Inferno esiste solo per chi ne ha paura.

Meglio di Lui nessuno mai ti potrà indicare, gli errori di noi tutti che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce che ormai canta nel vento, Dio di misericordia vedrai, sarai contento.

Dio di misericordia vedrai, sarai contento.

Fabrizio de Andrè

Caro Diario, è da un po’ di tempo che pensavo a questa canzone, ed essendo Gennaio, ho colto l’occasione per pubblicarla. La dedico a tutti coloro che non hanno avuto il “coraggio” di vivere. La dedico a tutti coloro che sono stati sopraffatti dalle difficoltà della vita e a tutti coloro che non hanno visto nessun’altra via d’uscita, all’infuori di questo rifiuto radicale della propria esistenza. Un rifiuto, già, di questo si tratta, un tempo la Chiesa negava persino le esequie a queste povere salme, generando essa stessa un altro rifiuto. Mi domando a proposito dei suicidi, quanti avranno scelto di compiere questo gesto perché non si sono sentiti amati, quanti avranno gettato via la propria vita per un’ideologia o peggio ancora, quanti saranno stati indotti con sottili, ma quantomai efficaci pressioni psicologiche, quanto basta da far gettare un essere umano nella più cupa diperazione. La frase che più mi ha colpito e che illumina tutto il testo della canzone, è l’ultima: “Dio di misericordia vedrai, sarai contento”. De Andrè ha veramente compreso ogni cosa: la misericordia di Dio supera qualunque gesto umano; con il libero arbitrio l’uomo può decidere anche di compiere questo atto, ma con gli esempi che ho citato sopra, quante persone avranno scelto veramente in modo libero e autonomo? Quante mani invisibili avranno armato”quella”mano e quante mani invisibili avranno contribuito a dare “quella” spinta fatale, ogni suicidio è un fallimento per l’intera razza umana. Ecco perché la misericordia di Dio sovrasta ogni cosa, non può essere punito solo l’esecutore materiale dell’insano gesto, ed è qui che subentra l’amore di Dio per le sue creature; come diceva S. Paolo:”dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia”. Ci saranno dei percorsi insondabili da affrontare per queste anime, ma alla fine il ricongiugimento con Dio, che è amore allo stato puro, dovrà avvenire. A tutte voi, anime che la vita vi donò solo che tormento, vi auguro la pace.

Giusy Lorenzini

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