Signore, se posso parlarti in confidenza…I° parte

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Perché Dio s’ incarna, perché la croce, perché questo sacrificio?

Il Cristianesimo è una fede che richiede adesione umile, ma anche discernimento

Un tal criterio mi pare valga di fronte a interrogativi come: “Perché Cristo è morto in croce” ” Che significato ha la croce nel Cristianesimo?” “Che significato ha questo sacrificio?”.

L’ interpretazione ufficiale della chiesa cattolica è questa: Gesù, Uomo-Dio, essere umano, viene a soffrire e a subire una pena di morte per dare soddisfazione di un peccato, che gli uomini hanno commesso offendendo Dio in maniera infinita. C’è l’ idea dunque, di un peccato che si sconta con la pena di morte.

Peccato infinito vuol pena infinita, che solo un Essere infinito può scontare. E per quale ragione? Per dare soddisfazione all’ onore ferito di Dio? Che razza di Dio sarebbe? Quasi un duello a singolar tenzone, un Dio che vuole soddisfazione, che si adira, che vuole vendetta, che desidera la morte del proprio Figlio,in riparazione di un’ offesa subita… Insomma, un Dio molto umano e strapieno delle nostre miserie, pertanto non migliore di noi…

La verità non può essere questa, è illogica, non è plausibile. Abbiamo bisogno di un Dio da amare e non da imprecare!

Fondamentalmente il Cristianesimo si basa su un unico principio: amore

Un Padre che esige la pena di morte del proprio figlio, in riparazione di un torto fatto per di più da altri, non può essere attendibile, né credibile…

All’ origine di tutto c’è Dio che è Amore. È Colui che crea per impulso d’ amore la creazione.

E ancora e sempre per amore che Dio s’ incarna, per restaurare la creazione degradata dal peccato, esattamente quale peccato? La semplice manducazione di un frutto proibito? O una creazione uscita “buona, molto buona” ma decaduta in fretta per una violazione dell’ ordine morale, ovvero, l’ ingresso del MALE nel creato?

Cosa ci faceva un serpente astuto e menzognero nel giardino di Dio?

C’È UN PECCATO ORIGINARIO ANTERIORE A QUELLO DELL’ UOMO

Benché non se ne sente mai a parlare, non significa che non sia successo: sto parlando perlappunto, del peccato originario, anteriore a quello dell’ uomo. Nelle Sacre Scritture è ben presente e mi riferisco a Lucifero, il protagonista del primo peccato originario o peccato angelico. Era “l’ essere di luce” tanto era splendente, ma scelse le tenebre al posto della Luce. Secondo la tradizione Satana era quel “diavolo”, quel “bugiardo e padre della menzogna” che “era omicida
fin dal principio e non perseverò nella verità poiché non c’era verità in lui” secondo le
stesse parole di Gesù (Gv. 8, 44).
Scrive Paolo ai romani che “per opera di un sol uomo il peccato entrò nel mondo e attraverso il peccato la morte” (Rom. 5, 12). Ma già il libro della Sapienza diceva che “la
morte è entrata nel mondo per l’invidia del diavolo” (Sap. 2, 24) “poiché Dio non ha fatto
la morte / né si rallegra per la fine dei viventi! / Egli creò tutte le cose perché esistessero…” (1, 13-14).

La tradizione considera i demòni angeli caduti: angeli che hanno voltato le spalle a
Dio e se ne sono distaccati per superbia, per la pretesa di poter fare parte a se stessi come
se si fossero creati da sé e come se il vero unico Dio non esistesse. Nella sua mal riposta
ambizione di farsi dio a se medesimo, ciascun demonio, per quanto angelo scaturito dalla Divinità come raggio dal sole, si è tramutato in forza negativa.
Il diavolo è sovente chiamato al singolare quale figura che riassume il modo d’essere e di operare di tutte quelle energie avverse alla Divinità e alla sua positiva azione.

Il male pertanto aveva già fatto ingresso nella creazione e fu facile sbagliare per i primi terrestri, sotto l’ impulso di un potente e maligno demonio tentatore.

DIO SI FA UOMO PERCHÉ L’ UOMO POSSA FARSI DIO

Quando si recita il Credo, si afferma che Gesù Cristo: “per la nostra salvezza discese dal Cielo” ma da cosa, esattamente doveva salvarci?

NEL VANGELO SONO SEMPRE PIÙ EVIDENTI I MOTIVI DELL’ INCARNAZIONE DEL GESÙ CRISTO DI NAZARETH

Gesù viene a salvarci da Satana, ” Principe di questo mondo

Il principe di questo mondo, a quanto pare, oggigiorno è scomparso dalla mente umana, anzi, è motivo di derisione se qualcuno adombra la sua esistenza. Non c’è di meglio che negare la sua presenza per rafforzarlo! Dio invece s’ incarna proprio per disfare le sue opere e il vangelo, è pieno zeppo di citazioni a suo riguardo. Pensandoci bene, che potevano fare quegli ingenui umani primitivi, contro una forza malefica e astuta quale è “il principe di questo mondo?”. Era logico che si facessero abbindolare! Gesù infatti, non menziona mai questi ingenui uomini terreni inclini a peccare…. c’era un nemico ben più malvagio da debellare e Gesù lo fa, scacciando demoni, facendo esorcismi e lottando ogni giorno contro questa forza negativa che si contrappone a Dio. Nel Vangelo Giuda fu tentato dal diavolo e arrivò persino a tentare lo stesso Cristo nel deserto; ma non vi riuscì. È Cristo che vince sul male e la morte, ma chiese la nostra collaborazione e noi siamo capaci di dargliela?

Giovanni 3,8

Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo.

GESÙ DI NAZARETH, ISTAURA UNA LOTTA SENZA QUARTIERE CONTRO IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO

Satana e “il principe di questo mondo” come lo definì Gesù. Il significato della parola Satana è “avversario”, in effetti è la figura che piu’ si contrappone a Dio: e pensare che era l’angelo più splendente! Lucifero ( altro appellativo di Satana ), significa: portatore di luce. Pecco’ di superbia, perché credette di essere non solo come Dio, ma più potente di Dio stesso: “Sarò come l’Altissimo” (Isaia 14,14). Da angelo di luce, divenne principe delle tenebre. Satana s’impossessa di numerose persone, Mt 9,16 e 28; Mt 17, 14-18; Mc 1,23 e 34; 5,1,3; 9,18; Lc 8,27. Satana tormenta l’uomo con malattie fisiche, Mt. 9,32; Mt. 12,22; Lc, 13,11 e 16; 2Cor. 12,7; 1Cor. 5,5. Satana è veramente una personificazione del male, e’ il simbolo di tutte le forze e di tutte le tendenze negative che si contrappongono alla creazione di Dio.

Perché dunque la croce, fu una volontà di Dio o fu una condanna intenzionale decisa dagli uomini ?

Buona meditazione in attesa della II° parte

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Mio padre mi raccontava…Il ballo a Carnevale e la Quaresima

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LE DANZE E LA QUARESIMA AI TEMPI DI MIO PADRE

Mio padre mi raccontava che per entrare in confidenza con qualche ragazza c’erano poche occasioni: il ballo durante il carnevale e la strada per andare e tornare dalla messa come il film di Benigni e Troisi “non ci resta che piangere”. Il babbo mi raccontava di quanta fatica faceva per raggranellare due lire per poter entrare a ballare nel teatro del mio paese. Il carnevale era una buona occasione per conoscere qualche ragazza, ma durava poco; con l’ inizio della Quaresima finiva ogni tipo di svago:

non si celebravano matrimoni,
Non si consumava carne il venerdì,
Non si organizzava nessuna festa pubblica,
Ci si impegnava a pregare più intensamente,
Ci si dedicava alla carità per i poveri,
Non ci si concedeva alcuna distrazione che distogliesse dall’ascolto della parola di Dio.

Questo tempo ristretto del carnevale dunque, andava sfruttato al massimo. Le donne non pagavano il biglietto, però c’era l’ usanza che dopo tre balli, l’ uomo doveva invitare ad un buffet a pagamento la signorina con il quale danzava. Mio padre però non aveva i soldi per la consumazione del buffet, cosicché, al secondo ballo, interrompeva la danza per non far scattare il famigerato “terzo ballo”. Usciva dal teatro a fumare una sigaretta, naturalmente comperata sfusa, perché un pacchetto intero non se lo poteva permettere. Mi dispiaceva quando il mio babbo mi raccontava di queste cose; ma lui ci rideva su e per sdrammatizzare mi diceva che anche se era povero, le ragazze s’ innamoravano di lui, per la grande simpatia che sprigionava da tutti i pori! Ora è sempre Carnevale, in quanto si balla e si mangia tutto l’ anno; della quaresima non interessa più a nessuno e in quanto al mangiare di magro il venerdì, viene consumato il pesce di mare, più costoso e più prelibato, in barba ai precetti della chiesa e alle sue penitenze! Prima erano troppo severi questi precetti, ora, sono totalmente ignorati. Credo che Dio legga i cuori delle persone, più che i farisaici precetti. Mi ricordo che don Aldo, un sacerdote che non è più nella nostra parrocchia, faceva “le cene digiuno” per la quaresima.
Una volta alla settimana, chi voleva, andava in chiesa la sera senza aver cenato e il corrispettivo del denaro della cena non consumata, veniva messo a disposizione di persone indigenti. Inoltre, al digiuno si aggiungevano le preghiere o la celebrazione della messa. Ecco, il senso vero e puro del digiuno quaresimale È QUESTO: privarsi di qualcosa per offrirlo a chi sta in difficoltà e nel contempo, rendere omaggio a Dio attraverso la liturgia. Tutto torna, solo l’ amore per il prossimo, per il creato, per il bene comune, può ruotare attorno a Dio, che è irradiazione di amore Egli stesso. Il resto sono usanze e tradizioni che si fanno in attesa della Pasqua, ma che poco o niente hanno a che fare con Gesù Cristo.
Schapeau! Don Aldo!

Don Aldo Gattobigio

Giusy Beatrice Lorenzini ❤️

NOBISCUM DEUM! 271 Salmo 22

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Le cinque profezie del salmo 22

Il salmo 22 è stato scritto all’ incirca dai 500-700 anni prima della venuta di Cristo. Nel salmo ci sono ben cinque profezie ( pallini in nero) e un’ altrettanta profezia (pallino rosso) perché merita un discorso più lungo. Le profezie riguardano i momenti cruciali di quando Gesù fu messo in croce e sono facilmente riconoscibili. In certi passaggi inoltre, è la Divinità che parla in prima persona singolare, ossia, è Dio stesso che discorre per bocca del profeta o salmista di turno. Chi legge ha memoria del Credo? “E ha parlato per mezzo dei profeti…” Un esempio che mi fa accapponare la pelle, è nel versetto 17 ” hanno forato le mie mani e i miei piedi”, qui è Dio che parla di se stesso, ovvero di quando sarà messo in croce!

Versetto 17

Il versetto 17 ( pallino rosso), dice: “come acqua sono versato”

Nel 500 a.c il profeta ZACCARIA annunciava:

“Riversero’ sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto.

34 “ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua”.

Ora, dopo che Gesù morendo ha consegnato lo Spirito, il fluire del sangue e dell’acqua dal suo costato vuol significare che, grazie al dono che Gesù ha fatto di sé con la sua passione e morte (= sangue), viene offerto lo Spirito Santo che genera la fede (= acqua).
I padri della Chiesa in questo Spirito che viene donato attraverso la morte di Gesù e significato dal sangue e dall’acqua hanno visto i sacramenti della Chiesa, in particolare, il sangue diviene simbolo dell’Eucaristia e l’acqua del Battesimo.

COME ACQUA SONO STATO VERSATO

Dio ci ha parlato in prima persona a noi, direttamente ed esplicitamente. Cosa può fare di più, affinché si possa credere in lui?

Buona, buona, meditazione

La posta in gioco a questo punto, è altissima

Giusy Beatrice Lorenzini ❤️

Il materasso di granoturco

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Mio padre mi raccontava…

MIO PADRE MI RACCONTAVA…IL MATERASSO DI FOGLIE DI GRANOTURCO
Mio padre mi raccontava che in estate si procedeva al rito della “scartocciatura” del granoturco.
Questa mansione consisteva nello strappare le foglie secche dalla spina del granoturco e “liberarla” dalla sua prigionia. Era un lavoro che si faceva in serata; tutta la famiglia si riuniva e anche i parenti nei dintorni giungevano per questo lavoro, tra un bicchiere di vino, chiacchiere e anche qualche risata. Le spighe del granoturco in seguito, venivano suddivise in mazzi e sgranate a mano durante l’ Inverno, diventando cibo per le galline, oche, tacchini e tutto il pollame in generale. Le foglie secche erano alla fine della scartocciatura, dei bei cumuli ed erano pronte per riempire i gusci dei materassi. In quella miseria nera, non si poteva usare la lana delle pecore per i materassi; la lana serviva per tessere o per essere filata, cosicché, una volta trasformata in filo, si poteva lavorare per fare maglioni o calzini e tutto il necessario per ripararsi dal freddo inverno.

Le foglie del granoturco invece, venivano usate per riempire i materassi e, appena fatti, nonostante il povero contenuto, apparivano alti, belli e gonfi. Mio padre mi raccontava che anche lui aveva dormito in questi materassi di foglie di granoturco assieme ai suoi due fratelli. Si stringevano l’ un l’ altro, perché il freddo era tanto e le coperte non bastavano, tant’è che sopra il letto ci mettevano anche i cappotti. La casa colonica era piena di spifferi e l’ aria gelida di fuori, entrava dappertutto. I loro respiri, dal grande freddo, si tramutavano in sbuffi di vapore, esattamente come quando si è all’ aperto con le temperature basse. Mio nonno si alzava di buon mattino, perché andava nel bosco a tagliare legna per portarla in paese dal fornaio; ma prima di uscire da casa, accendeva sempre il focolare. Durante questo rituale quotidiano, accadeva che con il passare del tempo, finivano “le fascine” formate da piccoli legnetti che servivano per avviare il fuoco. A quel punto, il nonno entrava nella camera dove dormiva mio padre e gli altri fratelli, metteva la mano nel buco del guscio del materasso e estraeva una manciata di foglie di granoturco e con quelle accendeva il fuoco. Ogni mattina ripeteva questa azione, ma intanto il materasso cominciava ad abbassarsi, e dagli oggi e dagli domani, alla fine le foglie di granoturco finivano e questi poveri ragazzi, si ritrovavano a dormire in un letto senza neanche quel misero materasso di foglie di granoturco. Rimaneva solo il guscio che lo rivestiva, come ultimo baluardo, una bandiera a righe ammainata, in segno di resa, di fronte a tanta miseria .
By Giusy Beatrice Lorenzini
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NOBISCUM DEUM!270 L’ Apostasia è in atto

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In questo filmato, dio è il denaro e l’ uomo stesso …

4 Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; 5 molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno.


Le chiese evangeliche in Brasile, stanno sostituendo il cattolicesimo. Il filmato è molto forte, ma fa capire perfettamente la prostrazione dell’ uomo al dio denaro. Non da meno lo sfruttamento di queste persone povere e disperate che si affidano a questi predicatori che, in nome di Dio, derubano questa povera gente e li traggono in inganno. Se cercate dei segni a riguardo l’ apostasia, questo filmato ne è una prova tangibile.

I segni ci sono tutti, dal Brasile, all’ America e anche dall’ Europa. La scristianizzazione di massa oramai è acclarata un po’ ovunque. Il cristianesimo viene sostituito da un para- cristianesimo che non corrisponde più alle origini. I bambini non vengono ( molto spesso), più battezzati e cresimati, le chiese sono vuote.

L’ Apostasia è una delle cinque profezie già scritte nella Bibbia che si dovranno avverare, nel futuro prossimo venturo.

Questo è il mio fioretto di oggi

Buona meditazione

Giusy Beatrice Lorenzini ❤️

NOBISCUM DEUM! 269 La befana non è l’ Epifania

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I re Magi sono il prototipo dell’ uomo che si mette alla ricerca di Dio

Cosa c’entra la Befana con l’Epifania?

Tecnicamente niente. Per noi italiani l’Epifania coincide con l’arrivo di una vecchietta sdentata – una specie di strega – che a bordo di una scopa volonte nella notte tra il 5 e il 6 gennaio consegna regali e dolci ai bambini buoni, mentre a quelli cattivi solo carbone.

L’Epifania è una festa religiosa cristiana, che celebra il giorno in cui Dio rivelò agli uomini la nascita di suo Figlio, rivelazione che venne fatta ai Re Magi richiamati da lontano a Betlemme dopo aver visto sorgere la stella annunciata dall’Antico Testamento. Il termine Epifania viene dal greco antico epìphaneia che significa appunto “manifestazione, rivelazione, apparizione”.
Ricapitolando, la befana non c’entra niente con l’ epifania. La befana è una festa pagana che sta prendendo il posto dell’ Epifania che significa RIVELAZIONE DI DIO AL MONDO. Una bella differenza, ed è ora di farla finita con questo equivoco che dura da troppo tempo.

La luce che illumina non è la cometa

Non ci fu nessuna stella a guidare i re Magi, il vangelo non può essere letto come un libro di storia. I re Magi sono il prototipo dell’ uomo che si mette in cammino alla ricerca di Dio, chiunque di noi può essere uno di loro. Nella Thorah Ebraica, sta scritto di un messia che sarebbe arrivato, ed infatti ancora oggi viene atteso dagli ebrei. Molti in quell’ epoca si dichiaravano “il Messia atteso”, figuriamoci se per l’ ebreo di duemila anni fa, poteva essere Gesù, il Signore atteso, che entro’ in Gerusalemme cavalcando un asino! Gli ebrei che si aspettavano un re invincibile, che li avrebbe liberati dal giogo romano.

Tornando ai re Magi, è possibile che questi re, conoscitori di stelle, tant’è che nell’ Oriente antico, molte persone erano perfetti astronomi, abituati ad attraversare i deserti osservando le stelle, si siano messi in cammino, per ” il sentito dire” di questo bimbo nato come luce del mondo, molto più luminoso di qualsiasi cometa!

Questo è il mio fioretto di oggi

La befana è una festa pagana che non a niente a che vedere con l’ Epifania

Giusy Beatrice Lorenzini ❤️

NOBISCUM DEUM! 268 Il Natale appartiene agli ultimi

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Aprite il link e di colpo spariranno tutte le luci, gli alberi di natale, i presepi, le feste mangerecce e goderecce…

Perché la fame nel mondo esiste ancora nel 2022?

35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me

Il Natale appartiene agli ultimi, Gesù nacque in una stalla ed è in mezzo a loro

Giusy Beatrice Lorenzini ❤️

NOBISCUM DEUM 267… Perché Dio s’ incarna?

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L’uomo non può salire al cielo con le proprie forze, solo una mano divina che discende, può assumere l’uomo al cielo e questa mano divina che discende dal cielo è L’INCARNAZIONE.

Genesi 3,24
24 Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita.

22 Il Signore Dio
Quando il primo uomo e la prima donna scelsero di assaggiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, il Signore cacciò Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden per proteggere l’albero della vita. Questo albero avrebbe dato loro la vita eterna. Questo è impossibile ora che gli uomini conoscono il male, poiché la vita eterna nel peccato, significa essere al pari dei dèmoni,senza possibilità di redimersi, dannati per sempre.

È per misericordia che Dio s’ incarna, è per un amore folle verso l’ umanità. Gesù Cristo attraverso la sua morte e risurrezione fa da apripista a quel Paradiso precluso all’ uomo e da la possibilità di essere immortale

Albero della vita- Dio impedisce all’ uomo di cibarsi di questo frutto, perché avrebbe reso immortale l’ uomo. Conosciuto il male, l’ uomo sarebbe rimasto un peccatore in eterno, come i demoni, senza possibilità di riscatto.

22 Poi l’Eterno Iddio disse: ‘Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto a conoscenza del bene e del male. Guardiamo ch’egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, e ne mangi, e viva per sempre!

È questo il versetto tratto da Genesi 3 che indica la possibilità che l’ uomo attraverso il libero arbitrio possa attingere a quell’ albero e rimanere così dannato per sempre.

Senza l’ incarnazione, la storia della salvezza ( si chiama così apposta), l’ uomo dopo la morte non avrebbe potuto salire al Cielo, poiché esso era precluso all’ umanità

Nel simbolo degli apostoli, recitiamo che Gesù dopo la sua morte “discese agli inferi” perché?

Cristo morto, con l’anima unita alla sua Persona divina, è disceso nella dimora dei morti privi della visione di Dio. Egli ha aperto le porte del cielo ai giusti che l’avevano preceduto, di tutti i tempi e i luoghi della storia umana, donando a tutti la possibilita’ di godere della vita eterna in grazia di Dio. È il compimento della storia della salvezza. Il salvatore che sta per mostrarsi al mondo, lo è in tutti i sensi. Potevamo rimanere demoni erranti e dannati per sempre, attraverso la sua nascita, vita, morte e risurrezione ci ha reso partecipi di entrare nel Suo regno immortale a patto di seguire la via del bene, l’ unica che conduce alla vita eterna.

Questo è il mio fioretto di oggi
Capisco l’ immensità di questo fioretto e prego Dio di illuminare le menti di chi legge .
Giusy Beatrice Lorenzini ❤️

NOBISCUM DEUM!266 Maria poteva dire “no” all’ angelo?

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Maria poteva dire no all’ angelo?

Antonello Messina – l’ annunciazione

PREDESTINAZIONE E LIBERO ARBITRIO

Dobbiamo essere devoti alla Madonna per questa sua adesione al piano di Dio. Poteva dire di no, ha detto di sì, ha obbedito a Dio. Lei ha realizzato il piano che Dio aveva fatto per lei. È commovente pensare che nell’ Annunciazione, l’angelo porta a questa ragazzetta di 15-16 anni la volontà di Dio e la Madonna, dopo aver capito bene cosa Dio voleva da lei, dice: «Sia fatta la sua volontà». Ha obbedito alla volontà di Dio e ha realizzato la sua missione sulla terra.
Eva, invece, ha detto “no”, nonostante non avesse il peccato originale, perché anche lei ha esercitato il suo libero arbitrio.
Quindi anche Maria avrebbe certamente potuto dire di no all’angelo (e chissà se forse altre Marie, nei secoli precedenti non lo abbiano fatto, e quindi di loro non abbiamo memoria), e la storia del mondo sarebbe allora stata diversa da come la conosciamo.
Maria, dunque, ha esercitato il suo libero arbitrio, dicendo “avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da Maria.
Dio nella Sua onniscienza conosce tutto e pertanto anche il futuro di ogni essere vivente, ma conoscere il futuro non significa determinarlo. Il libero arbitrio è un diritto inalienabile di ogni persona, anche se questo diritto conduce verso il male. Ma come conciliare la predestinazione di Maria con il suo libero arbitrio? Maria poteva dire anche no, bisogna però ricordare che in vista di questa scelta a cui fu sottoposta, Dio riversò su di lei, una quantità di amore enorme, attraverso il Santo Spirito e attraverso la carità della Provvidenza, che favorirono il lei una risposta positiva. Insomma, c’è stata un ‘ assistenza speciale attraverso i mezzi di cui può disporre Dio, anche se potenzialmente Maria, avrebbe potuto dire no. Anche i profeti non volevano aderire alle iniziative di Dio, spesso e volentieri, poiché dovevamo portare la parola di Dio in mezzo alle genti, dove non di rado, venivano malmenati o uccisi. Il profeta Elia si nascose in una caverna, ma un vento lieve lo raggiunse accarezzandogli i capelli ,”ed ecco venne a lui una voce che gli diceva: che cosa fai qui Elia? (1Re 19,11-13), e fu così che anche lui pronunciò il suo “Sì”. Dio assiste e supporta la persona scelta per una missione, ma la decisione finale appartiene sempre all’ uomo.

Un esempio banale che mi viene in mente e quello del buon genitore che segue il proprio figlio in ogni suo passo, dandogli amore e tanti insegnanti tesi al bene, tenendolo per mano finché diventerà adulto. Quest’ uomo assistito sempre dal padre e dalla madre, quante possibilità ha di diventare un delinquente? Insomma, amato e guidato fin da piccolo ci saranno moltissime probabilmente che questo giovane dica “Sì” ad una vita tesa al bene, anche se potenzialmente, potrebbe dire “no” e rovinarsi la vita. Ma con tutte le premesse costruite dai genitori, ci sono molte più probabilità che segua la via del bene.

E noi, quante volte diciamo sì o no alla volontà di Dio, qualcuno ci ha mai pensato?

Questo è il mio fioretto di oggi

Buona lettura

Giusy Beatrice Lorenzini ❤️

NOBISCUM DEUM!265 La piena di grazia

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Maria, la piena di grazia

AVE MARIA PIENA DI GRAZIA, IL SIGNORE È CON TE…
Quando recitiamo la preghiera iniziamo con “ave Maria”, ma il significato più antico e preciso sarebbe “rallegrati Maria”!
PIENA DI GRAZIA significa la favorita, la privilegiata. Infatti Gabriele dice, Ave Maria (rallegrati Maria), piena di grazia…. e aggiunge… il Signore è con Te. Cioè essendo Lei, la Piena di Grazia, la benedetta, la prescelta da Dio fin dal principio della storia umana, è colei che porta in sè il Paradiso intero. Non è stupefacente tutto ciò? Lo Spirito Santo ha abitato in lei, l’ha inondata della sua presenza e nel suo grembo ha dimorato il Figlio. Tutto il cielo dunque, è in Maria e in lei risiede la pienezza divina.
Maria era una giovane ragazza abitante in un villaggio chiamato Nazareth. Maria quando ebbe la visita dell’ angelo Gabriele, aveva all’ incirca tra i quindici e diciotto anni, non di più, ed era già promessa sposa di Giuseppe, poiché i matrimoni avvenivano molto precoci in quel tempo. Maria “si turbo’ ” di fronte alle parole dell’ angelo, era ignara di ciò che lì a poco le sarebbe accaduto; Maria non sapeva di essere una prescelta e si turbo’. Il turbamento è una parola che si può coniugare anche con altri significati quali: sgomento, inquietudine, ansia, paura.
Bisogna sempre stare attenti a ciò che l’ evangelista di turno ci vuole trasmettere nel Vangelo! Il turbamento di Maria, dunque, non fu un semplice moto di cuore, ma una tempesta violentissima che la pervase in pieno, eppure Maria disse “SÌ”, con l’ innocenza e la sua purezza di fanciulla. Quel sì avrebbe potuto avere ripercussioni devastanti per lei, Giuseppe poteva ripudiarla per quel figlio non suo. A quel punto però, Maria sarebbe andata incontro ad una morte atroce: la lapidazione, tanto era questa la punizione per le donne adultere e ripudiate. Il progetto di Dio si sarebbe interrotto nella maniera più orribile senonché, un angelo apparve in sogno a Giuseppe e gli rivelò la natura divina di quella gravidanza. Nel mondo antico si dava una grandissima rilevanza ai sogni: Giuseppe crebbe a quel sogno e prese con sé Maria. La storia della salvezza prosegue, Dio non abbandona le sue creature.

Questo è il mio fioretto di oggi

Come si concilia la predestinazione con il libero arbitrio? La prossima volta parlerò di questo

Giusy Beatrice Lorenzini ❤️